STRAPPI

STRAPPI

Ninapì art gallery

 Ninapi – nesting art gallery in via Pascoli 31 Ravenna, STRAPPI di Rosetta Berardi a cura di Chiara Fuschini, testo di Daniele Torcellini. 2013

STRAPPI è il tema su cui l’artista sta elaborando da qualche tempo la sua ricerca fotografica e pittorica. Lo strappo è sempre una lacerazione. Se uno strappo è vero non si può ricucire nel senso che la ferita che lo strappo determina cambia la vita. Può distruggerla. Ma può essere la condizione della salvezza.

Lo strappo crea sempre angoscia. Sia che si tagli il cordone ombelicale sia che si rompa la regola. Può essere eccezione che conferma, oppure trasgressione. Particolarmente drammatico è lo strappo inconscio, più noto come rimozione.

Strappare può essere sinonimo di ottenere. Lo strappo, per Rosetta Berardi, è uno squarcio dal quale puoi intravvedere la luce. Metà delle opere in mostra è della serie NOI ERAVAMO PINI. Ecco che l’incendio di una pineta rappresenta per l’autrice uno sfregio a quell’arte divina che è la natura e l’artista sente il bisogno quasi di una catalogazione o archiviazione dei “monumenti” andati in fumo.

I colori scelti sono il bianco e il nero. Non c’è assenza di cromatismo, giacché il rapporto pittorico tra il bianco e il nero è l’essenza del cromatismo. Come se il confine tra pittura e fotografia non esista più. Il bianco e il nero, entrambi sintesi di tutti i colori, preludono al loro contrario e pretendono la rinascita di quel mondo strappato.